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Il ritorno del medaglione del drago [RESPONSO E SPECIFICHE]

Ultimo Aggiornamento: 18/02/2014 18:19
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04/02/2014 17:12

07.01.2014 - Luogo: Dimora della conoscenza
]Riassunto:

I conoscitori arcani si riuniscono in una grande sala posta al primo piano della dimora della conoscenza. Nella stanza è stato predisposto un tavolo di mogano nero con numerose sedia. Tavolo al quale siederanno gli arcani uno dopo l'altro. Maxim chiuderà la sala lasciando i congreganti da soli. L'ordine della riunione è la designazione di un nuovo capo congrega. Durante la riunione, però accade qualcosa di davvero particolare: il medaglione del drago torna in congrega.



[REGISTRAZIONE]




[GDR START]

[ATTENDERE RESPONSO]

Selene, tondeggiante e illuminata d’argento, è comparsa nel cielo notturno, facendo dono della sua bellezza alle stelle sue sorelle e ai viandanti che solcano le vie dell’isola delle mele e della terra ferma. I raggi argentei della luna piena illuminano ogni cosa e alcuni di essi filtrano da una delle vetrate dell’enorme sala vuota posta al piano terra della dimora della conoscenza. La luce lunare rivela all’interno della sala un grande tavolo con undici sedie: una è posta a capotavola e le altre ai due lati della tavolata, cinque per parte. Maxim giunge nella sala, da lui predisposta nel pomeriggio, e accende le candele poiché la riunione arcana di questa sera inizierà da lì a poco. I candelabri posti alle pareti, due su ognuna, e il lampadario centrale illuminano la stanza a giorno. Le porte finestre contornate da splendide tende bianche finemente ricamate danno sui giardini. Al centro del tavolo vi sono due brocca una di acqua cristallina e una di vino rosso. Sei calici di vetro sono disposti capovolti vicino alle due brocche. Maxim permane in piedi al lato sinistro della porta d’ingresso della sala (// dx per chi entra nella sala) aspettando l’arrivo dei conoscitori arcani.

[GDR PLAY – Turni in ordine di carica: Antair, Embariel,Amil, Alatriel, Tartalion]


ANTAIR { . DdC * Sala Riunione . } Nel silenzio della Dimora dei Sapienti il tempo gira velocemente, occupando spazi e luoghi invisibili tra le loro mani ed il percorso che ognuno starebbe compiendo verso la sala adibita, da Maxim, per una convocazione extraordinaria, voluta forse per il peso di un' Assenza che grava da giorni ormai sulla Dimora della Conoscenza. I passi che ti accompagnano verso quella stanza hanno il gusto della responsabilità e della ferrea volontà che nella mente si sarebbe aperta, di porre gli Arcani, ancora una volta, dinnanzi a scelte difficili ma che impongono il loro consenso, la loro puntuale accondiscendenza di fatti che sono e rimangono remoti per il tempo di un Sapiente. Entreresti per prima in quella sala, le candele, le brocche, i bicchieri rovesciati e puliti, le tende che ricadono morbide e lussuose dalle finestre… oh sì… questa è la stanza che creerà il crogiolo del Futuro e nel futuro scaraventarsi nel Presente, rimbalzando ad un passato che tiene unito sempre tutto. Il Sostegno di Donough è appeso al collo, la catena ad esso legato sferraglia sottili tintinni metallici, alla fermezza espressa di quella catena si affiancano i tuoi occhi perfettamente aperti su cose che conosceresti di già. Alla Conoscenza non hai mai detto "no", alla Conoscenza ti sei svelata come sua Umile Serva, ed Essa lo sa, ti innalza e poi ti schianta alla terra come ogni Dominatrice dovrebbe saper fare. Osservi Maxim, ma gli doneresti un veloce sguardo, socchiudendo gli occhi in un silenzioso ringraziamento, dove per una volta, le parole, servirebbero davvero a poco. Andresti a posizionarti in piedi a capotavola, facendoti spazio tra i piedi dello scranno e il bordo del tavolo lungo. Tra le mani avresti portato con te sei sassolini di piccola misura, raccolti in giardino, piccole pietruzze bianche quasi lavorate dal vento e levigate. Esse finirebbero sul desco accanto a te, alla tua destra. Un piccolo rosseggiare delle candele le farebbe brillare ancora di più, di una lucentezza rossastra ed innaturale per piccoli minerali della Natura, anch'essi finiti nel cerchio del destino di questa notte. Il rosso del tuo abito di seta e raso, infine, si riflette lucente ed elegante agli occhi del Mondo. Li attendi, ancora e sempre li attendi.

EMBARIEL [Sala Riunione] La divina creatura di luce avanzerebbe con passo felino (// skill furtività liv.1) verso la sala adibita per la riunione di questa sera, da cui disterebbe solo tre metri. La lunga veste di seta lilla priva di maniche e stretta in vita da una sottile cintola in pelle di camoscio color cappuccino, le fascerebbe il corpo rivelando il leggero gonfiore del suo ventre gravido. Ad ogni passo compiuto la seta della veste si muoverebbe, struscerebbe senza rumore alcuno e avvolgerebbe le gambe della bellissima maestra arcana senza impacciarne il cammino (//skill agilità +2), dandole quasi una parvenza di figura eterea. La spilla di Asfling, che la disegna come maestra arcana, sarebbe appuntata sulla parte sinistra del suo petto. I lunghi capelli color argento sarebbero raccolti in una lunga treccia chiusa da un nastrino di seta color viola. Gli smeraldini, pieni dalla luce atavica della malinconia della sua razza (//malus di razza:Malinconia) guarderebbero fieri davanti a sé. Ecco la porta d’ingresso della sala e una figura femminile che vi starebbe entrando. La creatura di luce la vedrebbe bene e la riconoscerebbe come Lady Antair l’ex Suprema, la nuova protettrice della conoscenza. Il passo lesto or muoverebbe e giungerebbe all’ingresso. Con un ceno di assenso del capo saluterebbe Maxim, indi, si dirigerebbe al tavolo prendendo posto nella prima seggiola libera posta alla sinistra di lady Antair. “Bentornata Antiar” favellerebbe con voce sommessa alla donna, mentre i suoi occhi abbraccerebbero lo splendore della sala, che sarebbe reso tale dalle luminarie presenti.

AMIL_GAWAIN )°° DdC . Sala Riunione °°( Scelte. La vita è fatta di scelte, di obblighi. Talvolta proprio questi risultano pericolosi. Ti muovi pensierosa in direzione della Sala delle Riunioni, una mano posta sull’altra, quella sottostante a sfiorar la seta azzurra di un abito lungo e scollato sulle spalle sul quale affissa è il Nodo dell’Amante, tua nuova identità, tuo nuovo percorso. Le candele accese illuminano il tuo cammino, i capelli sciolti che, lucenti e profumati, cadono sciolti sulle spalle ad incorniciar un viso triste, inquieto. Certo, perché da qualche giorno la tua mente è assorta, le sorti di Meifer, di cui non avresti notizia da molto tempo, non le conosci ma pensi al peggio. Perché? Forse non era la soluzione indicata per lui. Forse tu stessa hai errato a pensare il contrario. Non che lui non fosse capace, anzi…ma se fosse capitato ad Antair? Se per puro caso il Destino l’avesse messa di fronte a questa decisione? Prendere e partire forse sono stata l’unica salvezza per la Stella. E tu ti saresti lasciata morire…che cosa ne sarebbe stata della rosa un tempo bella, rossa e dai petali setosi? Sarebbe stata un unico piccolo involucro secco, senza vita…morto. I tuoi passi si avvicinano silenziosi alla porta che si starebbe per chiudere. Infiniti pensieri come gocce di rugiada, come neve che ricopre un sentiero, questo sei. Un essere senza vita che però cercherebbe di andare avanti. Già, la vita…fatta di piccoli bagliori, fievoli giochi di luce. Ma quanto fa soffrire? Molti sono i dolori che si devono affrontare…Allungheresti la mano candida che con forza si pone sul pomo della lignea, la sospingi facendo ruotare i cardini per poi spingerti dentro la stanza illuminata a giorno. Assottigli le palpebre, quella luce, sulle prime, sarebbe troppo forte, uno schiaffo di vento in piena estate. Osservi gli astanti, Embariel ancora in piedi, Antair ed un Maxim intento ad accendere altre candele. [Conoscentia Vobis…] mormori con un sorriso tirato. Il tuo sguardo abbraccia in un solo istante tutta la stanza, le sedie, il grande tavolo, le brocche ed i bicchieri…ce ne sono sei di calici ma uno forse resterà pulito per l’intera serata…

ALATRIEL ||sala riunioni|| La prima, questa è la prima riunione alla quale prendi parte, hai scelto di indossare un abito blu come la notte, con qualche punto di luce che richiama le stelle, anche se quelli sembrano giorni privi di luce naturale per la condensa e sembra voi vi dobbiate affidare alle candele. Quelle regnano sovrane in quella sala che varcheresti notando immediata lady Antair dapprima, si lei resteresti qualche istante in più. Facilmente deduci abbia avuto la tua missiva. Poi Amil ed infine l'unica arcana che ancora non avevi incrociato. Embariel. Le osserveresti. Tre donne , tre fonti di conoscenza. Non prenderai posto. Permani in piedi, riccioli d'oro cadono ai lati del tuo viso, incorniciandolo.*veritas in coniscentia* ti sentiranno dire avvicinandoti come piega di tempo tra i secoli.

TARTALION [sala riunioni] silente s'avvia con indosso le solite vesti che mantiene alla dimora, s'avvia alla volta della sala riunioni, sa bene che in questa sera una nuova riunione si appresterebbe a partecipare, non s'avvede di nessuno al momento scendendo le scale e vagando per i corridoi della dimora arcana, sicuro che quella sia la giusta stanza allora porterebbe la mano al pomolo della porta per sospingere quella e accedere alla stanza adibita alla riunione, non sa bene chi parteciperà ma egli non mancherà di certo, varca quella soglia adesso per vedere chi siano gli astanti e di certo li conosce tutti, mentre i propri occhi si fermeranno su Amil, la guarda e le sorride adesso, così bella e incantevole come poche volte, silenzioso però permane, mentre posto andrebbe a prendere di fianco al posto di lei, silenzioso e attendendo che gli altri facciano lo stesso.

[ATTENDERE RESPONSO]

Lady Antair entra nella sala riunione portando con se sei pietruzze bianche. La protettrice della conoscenza si porta all’unico scranno posto a capotavola alle cui spalle si trova la grande vetrata della portafinestra. La donna poggia le sue pietruzze sul tavolo, ma ancor non si è seduta. Permane in piedi. Lady Embariel fa il suo ingresso dopo la protettrice e prende a sedere nella prima sedia posta alla sinistra di Antair. Giunge subito dopo Lady Amil, che potrà notare lady Embariel comodamente seduta accanto alla protettrice. La giovane studiosa rimane in piedi a circa2 mt dal tavolo. Di seguito giungono Alatriel e Tartalion che per ora rimangono in piedi accanto ad Amil. Maxim esce dalla sala chiudendo dietro alle sue spalle la grande porta di frassino bianco. L’inserviente si avvia verso la stanza della portineria, posta alla destra dell’ingresso per poter adempiere ai suoi compiti. I conoscitori arcani sono soli ora, ma non sono tutti presenti. Si potranno accorgere della mancanza del loro Supremo Ser Meifer.

[GDR PLAY – Stessi turni – Distanza di Amil, Alatriel e Tartalion dal tavolo 2 mt -Posizioni come da mappa:http://i766.photobucket.com/albums/xx302/E...zps6a06d786.gif ]


ANTAIR { . DdC * Sala Riunione . } Così quella porta verrebbe chiusa, il tonfo leggero delle ante ti provocherebbe un brivido impercettibile scorrere via sulla pelle, affondando nell'anima. Sigillati all'interno gli Arcani, fino a quando le parole non si consumeranno come quelle candele che rappresentano il loro Simbolo, l'effige di Luce nelle Tenebre che essi, consapevoli, sanno di essere. Un sorriso tenue, un leggero incurvarsi delle labbra, doneresti ad ognuno di loro, man mano che i loro passi si concluderebbero ai piedi dei loro posti. Un chino del capo rivolto ad Embariel, uno sguardo non velato ma carico di qualcosa che potrebbe assomigliare a quell'atavica malinconia che nei tuoi occhi ha il sapore del tutto umano della tua esistenza. Sfioreresti con le dita della mandritta le pietre bianche, conoscendo l'uso che ne farai susseguentemente l'uso non secondario che ne farebbero loro altri, così dopo un attimo dove ognuno possa essersi accomodato, le prenderai tra le mani, raccogliendole con le dita affusolate e cercando di essere tu più forte del vento che non riuscirebbe proprio a spezzare queste Anime Arcane. Terresti le pietre tra le mani chiuse a coppa in senso verticale, appoggiate al grembo. Trovi il fiato e quel Coraggio che per un attimo troveresti nel rimirare il sangue del tuo sangue, ma poi lo sguardo si sposta su ognuno di loro, su Tartalion ed Alatriel, ricordando le parole da ella vergate proprio quella mattina, le sorridi come a rassicurarla, perché ella scriverà senza dubbio un pezzo di Storia delle terre. Asserisci all'invisibile favellando a loro puntando gli occhi innanzi a te, spostandoli lenti, su ognuno per tutto il colloquiare. { Avete Coraggio, possedete lucenti Anime, siete barlumi di Speranza per queste terre, anche quando la tenebra più Oscura osteggia il Vostro Cammino, Voi non abbandonate e diventate piccole luci che salgono ancora sulla superficie di tempi dannati come questi, di cui Voi siete i Protagonisti indiretti, poiché non sentite niuno pronunciare i vostri nomi, ma essi riecheggiano di già nell'immemore Tempo, attraversano Spazi e Luoghi da voi già solcati. Arcani, preziose e rare Gemme di queste terre, Tesoro di Memoria pura… nulla può osteggiarvi ancora, nemmeno l'antica battaglia tra bene e male. } Le parole Antiche che sfociano dalle tue labbra si spandono per la sala e toccheranno le loro ciglia, i movimenti delicati dei loro esseri, insinuandosi nelle loro impagabili Esistenze. Scosterai il bordo del lungo abito rosso, in modo che senza intralcciarti tu possa muoverti, uscendo dall'angolo del tavolo, iniziando a lasciare accanto ad Embariel il primo sassolino, poi a tutti loro. Infine torneresti al tuo posto, osservando le piccole pietre accanto a loro. { Un'assenza è tra noi, tanti giorni sono trascorsi da quando il nostro fratello Meifer è partito alla volta di un futuro di pace, ma egli in questa casa non ha fatto ritorno, e noi non abbiamo alcuna notizia di lui… e probabilmente, come tutti coloro che si perdono in Barrington, non ne farà più ritorno. Scopriremo la Verità, perché anche questo è il nostro destino. Accettatelo e siate Forti, Arcani. } Le labbra si chiudono nel fermare al momento le verba, hanno fatto il Mondo e poi il Mondo s'è sgretolato.

EMBARIEL {Sala Riunione} La divina creatura di luce dall’eterna vita donatale per volontà della Triade e di madre natura permarrebbe compostamente seduta sulla sua seggiola posta al fianco sinistro di lady Antair, protettrice della conoscenza. Il busto terrebbe ben ritto con le spalle rilassate, le mani congiunte in grembo, le ginocchia leggermente piegate ad angolo acuto e il piede destro incrociato sopra al sinistro. La sua intere figura esprimerebbe tranquillità e calma. Gli smeraldini malinconici (//malus di razza: Malinconia) poggerebbe sulle figure di Amil la Studiosa e su i due allievi. Tartalion già lo conosce, seppur non avesse ancor avuto l’onore di poterci parlare a quattrocchi. Alatriel sarebbe un volto nuovo e sconosciuto … un altro umano introdotto in congrega (//malus di razza: diffidenza verso le altre razze). Non ama moltissimo gli esseri umani e i mezzelfi, seppur ha fatto dono della sua amicizia a lady Antair ed Amil, ha donato il suo cuore al normanno ora lontano da queste lande e ha concesso il beneficio del dubbio a Meifer. L’amicizia di un elfo la si deve conquistare lentamente, come lentamente si conquista il cuore del proprio amato. Tra i presenti noterebbe l’assenza di Meifer e anche quella di Silyen, che lei non adorava per il suo modo di fare così troppo preso di sé. L’assenza di Silyen farebbe tirar un sospiro di sollievo all’areldar, sospiro impercettibile poiché sarebbe solo mentale e nessuna parte del suo corpo si muoverebbe. “Sid et veritas in conoscentia con fratelli e consorelle” favellerebbe con dolce, melodico e flebile filo di voce. Le porte della sala vengono ora chiuse da Maxim e il silenzio della sala verrebbe interrotto prima dai passi degli ultimi arrivati e poi dalla voce di Antair che confermerebbe quanto temuto. Meifer non sarebbe rientrato dal colloquio con il governatore. Cosa mai gli potrebbe essere accaduto? Lady Antair inizierebbe poi ad avanzare lungo il perimetro esterno del tavolo e lascerebbe una pietruzza bianca a ciascuno di loro. Le mani congiunte al grembo scioglierebbero il loro legame e la mano destra verrebbe portata a raccogliere la pietruzza bianca e la solleverebbe all’altezza del volto tenendola con il pollice e l’indice. La mano sinistra rimarrebbe appoggiata a palo aperto sulla coscia sinistra. Appena lady Antair concluderebbe il suo dire, la maestra arcana prenderebbe parola “Sono convinta che riusciremo a scoprire che cosa sia accaduto a Meifer. I guardiani e i cavalieri sono già stati informati della sua scomparsa?” Gli smeraldini si poggerebbero su lady Antair seguendone le movenze, mentre la mano destra verrebbe poggiata sul piano ligneo di mogano nero del tavolo, tenendo sempre la pietruzza tra pollice e indice.

AMIL_GAWAIN )°° DdC . Sala Riunione °°( I tuoi occhi osservano, scrutano nella stanza, luogo comune. Incroceresti lo sguardo con quello di tua madre nel momento stesso in cui l’Immortale prenderebbe posto al fianco di quest’ultima. Da quella soglia appena varcata farebbero il loro ingresso Alatriel e Tartalion che, avvicinandosi, ti porge un sorriso ma senza verba alcuna. Un cenno di assenso ad entrambi, soffermando lo sguardo proprio sull’uomo che avrebbe legato il tuo cuore. Un segreto, il vostro, che dovrai rivelare molto presto ad Antair, ma non è adesso il momento. Quindi, abbassando il capo, procedi avanzando verso una delle sedie vuote, prenderai posto al fianco destro di Antair e di fronte al Maestro che saluti una volta accomodata. Osserveresti i sassolini posti sul tavolo e raccolti tra le gemelle quando Antair sarà pronta ad esordire. Improvvisamente, hai la percezione che qualcosa non vada. Che qualcuno mancherebbe all’appello. Che tutti i tuoi dubbi e le tue paure, i pensieri rivolti al giovano Maestro, fossero reali? Ascolti con tutta l’attenzione silente le parole della Protettrice. Silenziosa si, una bellezza silenziosa…non scorgi infatti Meifer, quel ragazzo che quando eri piccola in una notte ti raccontò la storia di Barrington e quella di Avalon prima di accomiatarsi. Lo sfrigolio delle candele di sego giunge a te come un sussurro alle puntute, un fiato caldo sul collo. Nonostante l’accogliente stanza proveresti un improvviso brivido lungo la schiena. Ti stringi nella persona mentre la Protettrice prosegue nel lungo discorrere. Amara, la vita che si prospetta per ogni conoscitore è amara, più impervia di quel che si potesse immaginare. La deflagrazione dei tuoi pensieri si materializza nell’istante i cui tua madre favellerebbe di Meifer, caduto in trappola, possibile conseguenza dei disordini e delle lotte intestine con la cittadina di Barrington e del suo governatore. Scioglieresti la posizione delle braccia, le tue dita si contraggono ritmicamente stringendo la stoffa dell’abito, velo sulle gambe accavallate. Osserveresti Antair avanzare dietro ognuno di voi lasciando una pietra sul tavolo, proprio dinanzi al calice incustodito. Pietre bianche, pezzi unici, rari, chiare e prive di impurità. Un unico movimento in avanti per poter raccogliere un calice e versare del vino. Si, hai bisogno di vino… niuna favella per ora.

ALATRIEL ||sala riunione|| La porta che il custode chiude dietro se uscendo ti appare in un istante come la chiusura sacrale di un sepolcro. Deglutisci per far si che il colore del viso non scappi via dal tuo volto. Scambi un'occhiata con lady Antair, che ti da la certezza che abbia letto la tua missiva. Tuttavia non sembrano esserci spazi e tempi per sorrisi e leggiadrie. L'assenza di colui che è supremo pesa nell'aria che si farebbe rarefatta, ti accomoderesti dunque la scelta se possibile sarebbe accanto lady Embariel. Sposteresti la seduta e le mani le porteresti sul tavolo a baciarsi tra loro. E quando i tuoi fratelli si accomoderanno sarà la protettrice, la tua mentore, a rompere indugi e silenzi. Prima tra le tue mani un sassolino bianco, viene posto. L'osservi come fosse li a ricoprir un ruolo prezioso, centrale. Solo le sue parole staccano la tua attenzione dal sassetto. Le azzurrine la cercherebbero mentre con enfasi traccia in attimi di secolo quello che è il loro cammino, ma fors'anche il loro dedalo, il labirintico compito di essere più forti del buio e correre come fiamme, più veloci delle tenebre. Ti sposta l'anima quel suo dire possente. Quel suo forte prendere briglie. Tremi un attimo, come tremerebbero quelle candele che fossi istantanea riscoprendoti fiamma di sapere. Meifer. Andato. Non tornato. Quale atto può tenerlo lontano? Ancora un fremito per una sorte che non conosci, nè tu nè o tuoi fratelli. Ancora occhi cercherebbero Antair. Manca il supremo e loro? Loro sono senza guida? Questo no, lo potresti brandire con forza quel no. Vedendo come in passi, gesti e parole ci sia, pur nell'altro e dubbio che attanaglia, il forte voler combattere ogni battaglia. I tuoi occhi rimarrebbero fissi. Vorresti favellare, ma lascerai al tuo sguardo il verbiare il tuo essere pronta a piantare torce in quell'oscuro cammino.

TARTALION [sala riunioni] silente permane ancora una volta l'allievo che adesso siede al proprio posto, sulla propria sedia e quando sarà seduto ascolterà il dire di Antair, non ha che da pensare al momento, pensare a quanto ella stia dicendo, non è da molto che si trova in quella congrega, non ha avuto molti legami con Meifer, ma è comunque un dispiacere per se ascoltare di tali accadimenti, dopotutto fa sempre parte di questa famiglia, eppure sa che c'è sempre una ia di fuga a qualsiasi problema, seduto oramai, resta a guardare il calice che innanzi a se sta, guardarlo così come se si perdesse in quello a scavare tra ricordi e pensieri che alla mente si affollano, lo sguardo poi si sposterebbe alle pietre che Antair ha messo sul tavolo e lo sguardo con ella andrà ad incrociarsi, per alcuni attimi, per poi tornare alle bianche pietre poste sul tavolo, chissà quale evento è destinato alla congrega, chissà di cosa si parlerà in questa serata

[ATTENDERE RESPONSO]

I conoscitori arcani prendo lentamente posto attorno al tavolo locato nel centro della sala adibita alla riunione di congrega di codesta sera. Amil siede alla destra dello scrano occupato da Lady Antair ed Embariel alla sinistra di esso. Alatriel prende posto accanto alla maestra arcana, mentre Tartalion si accomoda alla destra di Amil lasciando tra loro una sedia vuota (//motivazione: Tartalion non specifica dove si siede). Quella sedia vuota è segno evidente e graffiante della mancanza di un confratello, del Supremo Conoscitore Ser Meifer. Antair prende la parola dando voce a un discorso d’incoraggiamento per i suo congreganti, affinché essi possano trovare forza e speranza dalle sue parole per proseguire nel loro irto cammino di ricercatori e protettori della conoscenza e del sapere. La donna vestita di rosso si leva in piedi e con passo lento avanza lungo il perimetro del tavolo lasciando ad ogni conoscitore arcano un sasseto bianco innanzi a loro. Un sasseto viene dunque lasciato anche innanzi alla sedia vuota e tal sasseto sottolinea ancor di più l’assenza di Meifer. Tornata al suo scrano, in piedi permane la protettrice della conoscenza confermando ai presenti che il Supremo, la loro guida, non aveva fatto ritorno dalla terra ferma. Ora i conoscitori sono privi della loro guida. Che sarà di loro? Che decideranno di fare? E soprattutto cos’ha in serbo per loro il destino?

[GDR PLAY- Stessi turni – Mappa posizione: i766.photobucket.com/albums/xx302/E...zps8ea3076b.gif ]


ANTAIR { . Ddc * Sala Riunione . } Le Assenze sono musiche sottili, non fanno poi molto baccano ma sfiorano gli occhi, quella di Meifer è stridula ed ingombrante allo stesso tempo. Gli avevi donato la Croce di Eire, ma pare che altri disegni si stiano tracciando per egli, in qualche altro scopo o, perché no, delineando altre bilance per Avalon e Barrington. Ad ognuno un sassolino, perfino a Meifer che non sai che, in un modo differente, abbia espresso una Volontà tutta sua, per questo motivo guardi greve quel posto vuoto, osservi i contorni dello scranno su cui egli non è seduto e lo immagini con voi, altro al momento non puoi fare. L'unico obiettivo sono i Sapienti, che essi non perdano il filo, il coraggio, la luce tra la Volta stellata e questa notte, Avalon, di stelle te ne offrirebbe moltitudini, masse di polveri luminescenti che padroneggiano i destini di tutti, ancora legati alla Magia di quest'isola. I suoi abitanti dovrebbero solo crederci, crederci ancora. Le parole di Embariel richiedono una risposta, porge un quesito preciso, le offrirai una risposta esatta, scrutandola lieve ed in piedi { Ho ricevuto giorni fa ormai, una missiva del Comandante Sandmar ove allarmava parecchio, non lo nego. Mi ha scritto che alle sue orecchie son giunte notizie urgenti su Meifer che sarebbe passato presto dalla nostra casa ma ancora non è giunto ad offrirmi un po' di sollievo o la dannazione che si ripercuote sulla nostra dimora, senza senso, a meno che gli Arcani non siano diventati degli strumenti per altri scopi. Non voglio pensare che Meifer sia morto, voglio credere che egli sia vivo e che posa tornare nella sua casa. } Porti le dita della mandritta a sfiorare la bianca pietra. { Ho inoltre informato i cavalieri, ser Rastal è stato già qui, ma ancora nessuna certa notizia, presto credo cavalieri e guardiani troveranno un modus operandi per risolvere questo enigma ma, Arcani, esprimo innanzi a voi ancora una volta il mio malcontento verso questo Governatore, non c'è bisogno che vi dica che non offriremo nulla alla sua cittadella, ci tratta come cani, troppo grossa l'onta dell'esilio che ci ha lanciato addosso senza avere Noi niuna colpa verso la sua cittadella, troppo pesante il fardello di un nostro fratello scomparso proprio forse in quello che lui detiene come il suo palazzo. } Il disprezzo è all'apice, un' altra storia si apre per i Conoscitori, un'altra si chiude. { Se a voi dovessero arrivare notizie di qualsiasi tipo non esitate a contattarmi, a chiedermi udienza. } Non v'è altro da dire sull'argomento purtroppo, non c'è davvero molto altro, solo le stesse musiche mal scritte su di uno spartito che ne sarebbe ormai logoro. Dopo di che con un guizzo nuovo, provando ancora a far scorgere loro tuttavia un nuovo inizio, parleresti armonica richiedendo ancora un poco della loro attenzione. { Questa notte siete stati chiamati per uno scopo preciso, come sapete nessuna corporazione può rimanere per molto tempo senza una guida, un capo. } affermi, perché è il momento che essi affrontino un'altra dimensione di quelle emozioni tutto sommato chiamate libertà.

EMBARIEL [Sala riunione] La maestra arcana seguirebbe con lo sguardo l’avanzare delle protettrice della conoscenza attorno al tavolo. Gli smeraldini, verde intenso e lucenti come pietre preziose, si soffermerebbero sulla sedia vuota posta tra la studiosa, Lady Amil, e l’allievo, Ser Tartalion. Un pensiero andrebbe a Meifer, maestro arcano come lei divenuto poi Supremo Conoscitore. Non andava particolarmente d’accordo con l’uomo a causa di vecchi dissapori passati, risalenti al tempo in cui era ancora Ispettrice dei guardiani, ma nonostante tutto gli aveva concesso il beneficio del dubbio assieme a una tregua. Ora l’umano non era più tra loro. Se non aveva compreso male la missiva da lui lasciata, ei era andato a Barrington a incontrare il Governatore, che tanto li ha bistratati. Lo scopo di tutto ciò? Semplice. Meifer l’aveva già palesato il suo intento ancor quando era maestro, nell’ultima riunione in cui Silyen attirò su di sé la diffidenza dell’areldar inasprendo i loro rapporti. Meifer voleva incontrare il Governatore per risanare i rapporti tra la congrega arcana e Barrington, ma a quanto pare l’esito di tutto ciò dava piena ragione a Lady Antair. Lei lo aveva predetto a modo suo. Ora quella sedia vuota sarebbe un duro colpo per tutti loro. Gli smeraldini sposterebbe prima su Amil, poi su Tartalion, su Altriel ed in fine su Antari che or le risponderebbe chiara e diretta alla domanda che le aveva posto. Cavalieri e Gaurdiani saprebbero già della situazione, ma niuno si sarebbe ancora presentato nella dimora della conoscenza. “Speriamo che Sandmar vegna presto da noi per rivelarci ciò che sa su Meifer” favella Embariel. Mai ella si riferirà a lui come supremo, poiché per lei è solo Meifer e questo è già moltissimo da parte di un elfo verso un umano. Lascerebbe che Antair concluda il suo discorso e prenderebbe nuovamente parola “Dobbiamo scegliere una nuova guida per la nostra congrega ed è giusto, ma senza l’effige del Supremo, la croce di Eire, e l’altro medaglione che lo identifica come capo congrega, come facciamo? Meifer, molto probabilmente li avrà avuti con sé visto che era un incontro importante” dimanderebbe seria l’areldar “Credo si possa fare ugualmente, ma non vorrei che poi la nostra nuova guida non venga riconosciuta come tale al di fuori delle mura della nostra dimora solo per una questione di monili.”. Il problema che sarebbe stato sollevato dall’arelda non dovrebbe apparire tanto strano ai presenti. Ella non potrebbe sapere in alcun modo se Meifer avesse portato con se effigi e medaglione oppure no, ma l’intuizione la porterebbe a dedurlo. La sua mente investigativa, sviluppatasi nel periodo in cui fu guardiano, le sarebbe venuta in aiuto e in volto le si potrebbe legger convinzione in ciò che starebbe favellando. (//skill Fermezza di Aulë)

AMIL_GAWAIN )°° DdC . Sala Riunione °°( Il vino avresti versato in quel calice brillante che hai dinanzi. Osservi con sguardo vacuo le opinioni dei presenti. Soltanto Antair e l’elfa avrebbero espresso i loro pensieri. Uno sguardo alla novizia, Alatriel e all’amato Tartalion distaccato da te di un posto. Che quella tua reazione nel vostro ultimo incontro l’abbia deluso a tal punto da dover prendere le proprie distanze? Eppure quel sorriso che ha donato a te soltanto una volta giunto nella sala è il gioco complice di entrambi, il vostro segreto. Porti il viso in avanti, quello sguardo ancor distante da tutto e da tutti. Il calice si stacca dal tavolo ed il bordo si posa sulle rosee labbra. Assapori il gusto forte e trattieni un brivido. E’ forte, è ruvido mentre il rubico scende nella gola ed infiamma la laringe e la trachea. Il calore si espande imporporando ancor più le gote. I tuoi occhi brillano nell’istante successivo. La mente appare annebbiata quando, poco dopo, posi il calice ormai mezzo vuoto e lo rotei tra le dita affusolate. Le verba di Antair prima e quelle di Embariel poi, si insinuano tra le nebbie e gli effluvi dell’alcol. Sei apparentemente strana, stordita. Le dita grattano il grande tavolo , graffiandolo in più punti irregolari. Di certo Antair ha ragione. Lei difenderebbe ancora una volta la propria casa e, con essa, il Destino di ogni congregato. Si, la situazione si sarebbe aggravata maggiormente ora che del nuovo Supremo non si ha notizia. La certezza, unica debolezza, di conoscere un margine di verità. Nessuno se ne andrebbe così di punto in bianco senza lasciare traccia alcuna. La sua indole di uomo, di conoscitore è stata calpestata ancora una volta aggravandosi il peso della congrega sulle spalle. E’ stato lui il portavoce degli Arcani quando tua madre non calpestava queste terre. Sollevi le iridi ed il mento osservando il soffitto. E’ proprio a lui che porti un pensiero…perché? Le ultime parole di della protettrice ti farebbero riflettere. Sposti lo sguardo su di lei ma rimani silente a allo stesso modo concentrata. I tuoi occhi lo sono che vagano con lentezza tra lei e l’elfa mentre la mente analizza le parole assimilate e con grande velocità giunge alle conclusioni. Embariel ha ragione. Già come fare?

ALATRIEL ||riunione arcana|| Il sasseto bianco e dal tempo ben levigato, lo avresti inteso subito, parrebbe avere decisamente un ruolo da compiere, lo avresti inteso subito perché altrimenti la sua presenza non aveva un senso reale, trovarselo tra le mani, o meglio davanti a queste che sarebbe poggiate a pali sul tavolo, ha un sapore distinto, quello di una scelta, questo infatti chiaramente Ali evinci. Nel dolore, nella paura, nella consapevolezza di quella mancanza che è enfatizzata da un posto vuoto, ma più pieno degli altri perché su esso c’è pendente una gravosa spada di Damocle. Sospireresti mentre in te entrano le parole dapprima della protettrice e poi della maestra arcana, le guarderesti entrambe, con occhi diversi, ma che nella diversità tracciano un destino che li accomuna tutti, inesorabilmente. La parola morto poi abbatte un grosso macigno sull’anima, quegli occhi chiari si scurirebbero come profondità di abissi, comprendi che realmente per palesare tale possibilità, questa sia nell’ipotesi della realtà e non dell’inverosimile. Tremeresti, forse non vistosamente, ma internamente si, sai tuttavia che si può uccidere un uomo, non quello che rappresenta, e che gli ideali che egli ha difeso, la strada che ha percorso, se continuano anche in un solo zoppicante essere umano, non sono stati valori vani. Di certo però devi concordare, serve una guida e serve subito. Serve per dare risposte a chi vuole far tacere ciò che loro, come conoscitori rappresentano, serve perché senza una bandiera da seguire, camminando separati, si rischia di prendere diverse strade che potrebbero essere labirinti ingannevoli. Sei pratica Ali, sognatrice scarsamente lo saresti stata, pensi che se A è la domanda la risposta non possa differirsi troppo da B, se serve qualcuno che con forza vi guidi in quella missione scelta, non possa essere distante da Colei che l’ha guidata fino a poco tempo prima e che di quella congrega conosce ogni anfratto. Per questo, adesso solleveresti il viso, non spaventata come parrebbe forse Amil, né dubbiosa come la maestra arcana, che di certo ha i suoi motivi, ma appunto lo solleveresti certa che sai bene dove e come collocheresti quel sassetto. Non dirai nulla, non sembra ancora tempo di dire. Ma guarderesti con forza Lady Antair, Tu sai bene Ali, che non ci sarebbe scelta diversa per te.

TARTALION [sala riunione] la sala sembra tornare in silenzio, in un silenzio strano,. un silenzio carico di pensieri e di alternative, alternative che porterà la congrega tutta a nuove decisioni, son cose che feriscono dentro queste, ma ha avuto poco modo e poche occasioni per conoscere al meglio ser Meifer, guarda gli astanti uno ad uno lasciando che il proprio sguardo scivoli di voiltoi in volto per poi fermarsi ad Antair colei che un tempo era a capo di loro colei che lo ha accettato all'interno di quella famiglia di conoscitori, non verberebbe nulla al momento resta solo attento e con in mente il pensiero di quello che potrà a ccadere in questa riunione, anche se sembra che molto sia stato fatto ma che ancora deve essere portato a compimento, se ne resta indi seduto girando un poco la sedia verso il proprio lato sx, così da avere una visuale maggiore di tutti loro, attende infine che siano gli altri ad aprire le danze ed egli farà la propria parte

[ATTENDERE RESPONSO]

Tra dubbi, paure, incertezze e certezze si delinea la necessità di designare una nuova guida per la congrega arcana affinché possa proseguire nel suo compito di raccolta e conservazione, nonché di protezione, della conoscenza di queste magiche terre, quali sono l’isola di Avalon e la cittade di Barrington. Lady Antair, con accorte parole, inizia a palesare ai presenti lo scopo preciso della riunione di questa sera: votare una nuova guida. Embariel fa notare che effigi e medaglione potrebbero non essere presenti nella dimora della conoscenza. Il fato vuole, però, che Meifer indossava solo il medaglione del drago in occasione dell’incontro con il Governatore Variniel. Le effigi di Supremo sono rimaste nella dimora della conoscenza, ma chissà dove e chissà se qualcuno di loro sa dove possa trovare la Stella dell’Eire. Il silenzio cala lentamente nella sala aumentando la solennità del momento. Improvvisamente si ode un tuono provenire dall’esterno della dimora, eppure il cielo è limpido e sereno, non una nube copre l’argentea Selene e le sue sorelle. Un sibilo lontano si ode avvicinarsi alla sala della riunione. Un colpo contro la porta finestra. Rumore di vetri infranti che cadono sul pavimento. Le candele del lampadario centrale si spengono completamente a causa di una folata di aria. Qualcosa è entrato all’interno della sala veloce come un siluro e rilucendo di luce propria. L’oggetto si ferma proprio sopra il tavolo a cui sono seduti i conoscitori arcani e rotea lentamente aumentando la sua luminosità sopperendo alla mancanza della luce del lampadario. La forma dell’oggetto sarà riconoscibile per quella del medaglione del drago. Il medaglione aleggia sopra di loro in attesa di conoscere il nome del suo nuovo possessore, della nuova guida arcana. La sua fulgida luce illumina la stanza a giorno ed emana una luce molto calda e dona un senso di pace, di tranquillità, di appagamento e di forza. Il medaglione del drago ha fatto ritorno alla congrega arcana e lì innanzi a loro sancisce un nuovo inizio. E’ il simbolo della rinascita e della guarigione da una grave ferita che una volta risanata donerà nuova forza, nuovo vigore e nuovo coraggio. Il medaglione del drago rotea a mezz’aria, al di sopra del tavolo e delle teste arcane, attende che il nuovo Supremo conoscitore venga eletto per divenire suo, per fungere da suo vessillo e infondergli la sua forza. La situazione ha assunto una connotazione di massima solennità e di grande forza.

[GDR PLAY – Stessi turni – Mappa posizioni: i766.photobucket.com/albums/xx302/Embariel/mappa2_zps69b5... - Punto di rottura della porta finestra: i766.photobucket.com/albums/xx302/Embariel/FINESTRA_zpsc20a... ]


ANTAIR { . Ddc * Sala Riunione . } La notte porta via e la notte toglie. Gli astri sopra quel tetto si riuniscono, anche loro, a modo proprio, in uno scintillante concerto di piccole voci, piccole luci, protagoniste dei destini di tutti coloro che calpestano quest'altra Terra, quest'altra Dimensione. L'espressioni sul tuo viso sono minuti movimenti involontari, soppesi le loro anime, quelle poche, così poche parole avrebbero espresso i tuoi Arcani, perché ti senti loro Madre, conosci di ognuno di loro i punti di forza e quelli di debolezza, quelli più fragili, ma dovranno imparare a nutrirsi anche di quelle loro gracilità, perché il loro futuro dipenderà sempre dalla capacità di scegliere, di seguire una strada, di percorrerla fino alla fine. Ascolti le uniche parole che provengono dalla Maestra Arcana, abbassi lo sguardo, priva di orgoglio, sottile quesito che però non ti appartiene, per il fatto che in quella Casa non sono mai stati importanti i medaglioni, le svariate Croci che rappresentano il loro percorso all'interno di una Gerarchia che non hai mai voluto sottolineare o evidenziare, essi sono sempre liberi, affinché comprendano gli insegnamenti, le parole, come senso di guida e di insegnamento. { Meifer non aveva con sé la Stella dell'Eire, egli non aveva addosso la sua Croce, ha lasciato sul desco dello scrittoio dello studio quella effige. } dici piano, calma e serafica, come se i venti dei Tempi, sono giorni da stringere nelle mani, non fa male e non spezza questa notte, conosci i fardelli di essere Guida, forse altri questa notte avranno l'onere di sentirlo appesantirsi sopra le loro spalle. { Per quanto riguardo il Medaglione del Drago, vorrei farvi capire che esso ha una Volontà tutta sua, segue un percorso, segue altri Misteri. Il Medaglione è Vivo. } non elargirai gli altri segreti di quel magico monile, non è tuo compito, il possessore li scoprirà da solo, lentamente, così come il trascorrere del tempo lo farà divenire carne della sua carne. { Questa notte è un pezzo di responsabilità della vostra casa. Ora, trascinate quel sassolino verso colui o colei che desiderate sia la nuova Guida, la Nuova Croce, o la Nuova Stella. Trascinate il sassolino bianco e pronunciate alto il nome di chi avete scelto. Io voterò alla fine di voi tutti. } sospendi quelle parole, ma rimanere a guardare quello spettacolo, quel sibilo lontano dapprima, quel rumore cristallizzato di vetri rotti, è incantevole e terrificante. Spavento si avvicina alla tua Anima per quel colpo veloce, tant'è che cercheresti di spostarti in un movimento del corpo volontario. Esso, arriva, esso, spacca il velo di un vetro e ritorna. Oh, come lo riconosci quel dolce, pesante, intricato medaglione. ''Cochito''… si chiamava così colui che te l'aveva donato molto tempo fa ormai… gli occhi si spalancano increduli. Galleggia, Vive. Esige un suo possessore. Torna come partecipante diretto, esso è il Simbolo di queste terre… una scia di luce, poi attesa. Osservi stupita, controllando ogni sensazione {//sangue freddo +3}. Osservi loro, starebbero assistendo a qualcosa che non avrà repliche mai più nella loro vita, questa è Storia e segreto di Avalon, dovrebbero comprenderlo molte bene. Torneresti frontale al tavolo, prendi tra le mani il sassolino bianco, la solennità, l'austerità la sfiori con le dita nell'aria. Pensi a Meifer, ci sono parecchi motivi per il quale quel Medaglione potrebbe essere lì. Meifer potrebbe essere morto, potrebbe anche esserselo strappato via, potrebbero averglielo strappato di loro volta, quindi il Medaglione avrebbe trovato il modo per tornare, nessuna sa ma una cosa è certa… le pagine oscure di questa storia sono appena all'inizio. Guardi i tuoi Arcani e proferisci diretta, senza remore, il Medaglione parrebbe osservare tutti, nutrirsi delle loro anime, dei loro cuori. Della loro volontà della Conoscenza. { Ora siamo pronti, ci siamo tutti. } sussurri sull'ultima parola, la presenza del Supremo si raccoglie in Esso.

EMBARIEL [Sala riunione] La maestra arcana, divina e immortale creatura della luce, poggerebbe i suoi verdi smeraldini su lady Antair, la protettrice della conoscenza. Ella le donerebbe una risposta rivelando che la Stella dell’Eire fu lasciata da Ser Meifer sul piano dello scrittoio del suo studio, che in passato fu di Antair. Almeno una buona notizia sarebbe stata data, togliendo così incertezza all’areldar. Rivelazioni sul medaglione del drago offrirebbe ai suoi confratelli la protettrice, nulla di nuovo per l’areldar … nulla che ella non saprebbe già indossando da tempo il suo medaglione in qualità di capo razza degli elfi di queste terre. Nulla verbierebbe per ora e solo un sorriso leggero, appena accennato, regalerebbe allo sguardo di Antair e dei confratelli. Ecco, poi, l’annuncio dell’inizio delle votazioni che giungerebbe chiaro e nitido alle sue puntite, scoprendo a cosa servisse quel sasseto bianco portole precedentemente. Le mani terrebbe innanzi al suo ventre leggermente pronunciato con le diete delicatamente intrecciate tra loro. Il silenzio calerebbe su di loro. Silenzio che verrebbe spezzato da un tuono, seguito da un sibilo che si farebbe sempre più vicino ed infine rumore di vetri rotti. L’immenso lampadario posto al di sopra del tavolo smetterebbe di far luce. Lo sguardo della maestra arcana verrebbe portato verso l’alto accompagnato da una movenza all’indietro del capo. Vedrebbe le candele spente e poi un’altra fonte di luce al cui interno vi sarebbe un medaglione del drago che rotea su sé stesso … non il suo … ma quello della congrega arcana. La sua luce apparirebbe calda e intensa, che l’arelda sentirebbe sulla sua candida pelle e dentro di sé. Sentirebbe forza e pace navigarle nelle vene. Il suo cuore si arricchirebbe di nuova vitalità e di rinnovato coraggio. Ella sentirebbe dentro di sé che nulla era perduto e che una nuova pagina bianca della loro vita inizierebbe ad esser scritta. La voce di Antair la riporterebbe alla realtà, al suo dovere, lontano dalle sensazione che proverebbe dentro di sé. La mano dx scioglierebbe il suo legame dalla sinistre e si porterebbe al sassolino bianco “Credo che sia giunto il momento di votare la nostra nuova guida” favellerebbe mentre il sassolino bianco sposterebbe verso Antair strisciandolo dolcemente sul tavolo di mogano. “Antair, io scelgo voi” sarebbero le uniche parole che favellerebbe con voce squillante e cristallina, piena di rinnovate energie. Il ritorno del medaglione del drago sfaterebbe dubbi e perplessità, rinvigorendo nel cuore e nell’anima la creatura di luce … questo almeno è ciò che accadrebbe dentro la maestra arcana innanzi a quel mistico accadimento, unico nel suo genere.

AMIL_GAWAIN )°° DdC . Sala Riunione °°( I tuoi occhi si spostano su ognuno dei presenti. Sentimenti, sensazioni ed infiniti colloqui con loro si mescolano nella mente sfiorandone i ricordi. Uno sguardo incuriosito per ogni confratello. Per Embariel, per la sua capacità di rimanere fredda nel nascondere il dolore di una gravidanza, nel celare quella forza sempre disposta ad illuminare i tuoi occhi. Per Alatriel, giovane donna fredda come le terre che l’hanno custodita per lungo tempo. Non la conosci molto ma riconosci quello sguardo: avidità, sete di conoscere, di sapere. Per Tartalion, amante e uomo che hai scelto e che ha fatto sbocciare tutta la tua bellezza. E per Antair, tua madre, tua infinita guida nella vita, tua e sempre disponibile ad insegnare te come ad ognuno degli astanti. Ascolti le parole di Antair, guida un tempo, guida in quest’occasione,. Guida in ogni istante in cui hai mosso i tuoi passi. Quel sassolino posato e così freddo che affianca il tuo calice rosato sul quale le tue labbra hanno lasciato le loro impronte. Ecco a cosa serviva. La tua mano si posa su di esso quando verrebbe raccolto e trattenuto nel palmo, allungato in avanti e lasciato andare. [Antair. Madre, anch’io scelgo voi.]. Pronuncio quelle parole con enfasi, con il calore e tutto l’amore che una figlia avrebbe per sua madre, per quel miracolo, quella scintilla tra loro…quando, all’improvviso, un rumore assordante, il frastuono del cristallo di una finestra ti farebbe sobbalzare sulla sedia ed il vetro si infrange come mille specchi sul pavimento. La luce si affievolisce, le candele smettono di ardere, il fumo addensa la sala in un istante mentre un nuovo bagliore vortica al centro del grande tavolo, proprio sopra le vostre teste dove il lampadario non smetterebbe di oscillare mosso dal vento della sera come se fossero delle scosse sismiche a muovere quelle pareti e la terra dell’isola. La luce abbagliante di quel medaglione che non riconosceresti ti farebbe distogliere gli occhi, condannati a quel supplizio accecante e a quel calore benevolo, che dona pace. Una mano porti in avanti a schermare i tuoi occhi, a proteggerli da quella forza insita in quel piccolo monile. Vorresti parlare, vorresti chiedere, domandare ma sembrerebbe tutto inutile…

ALATRIEL ||sala riunione|| Ascolti Ali, Ascolti e fai tue quelle parole, la spiegazione, sapevi qualcosa non tutto, sei lieta che nel pericolo che parrebbe decisamente incombere su questa dimora, almeno ci siano note positive. Il tuono che squarcia il cielo sereno poi lo accoglieresti in realtà senza trasalire, il fragore dei vetri rotti ed il medaglione invece ti fanno decisamente l'effetto di una reale presenza pensante. Immediata ti ritrovi l'immagine di Meifer davanti, poco lo vedresti, ma lo ricordi bene, uomo di sapere, scelto da lady Antair come guida quando ella lasciò la dimora. Quello è l'ultimo pensiero, Andò via una volta, in momenti di tribolazioni, potrebbe rifarlo? Poco sa, troppo poco per nutrire dubbi o pensare diversamente dal voto che così chiaramente verrebbe espresso dalla maestra arcana prima e da Amil dopo, con quest'ultima scambieresti uno sguardo, breve forse, ma ci sarebbe. Abbasseresti gli occhi, proprio su quel sassetto sul quale puntasti la certezza di un ruolo importante da compiere, ed ora quel compito si starebbe svolgendo. Un voto, anche il tuo paleserai. °Scelgo anche io voi Lady Antair, ma se questo medaglione come dite e come vedo, è vivo, forse votare non serve, sceglierà lui..° Lo diresti guardandola, non sai se ciò che hai detto sia vero, di certo a nessun altro il tuo voto potrebbe andare. Lo sposteresti in avanti quindi con la mandritta, lentamente. Il tuo parere è stato espresso.

TARTALION [sala comune] Ed è giunto anche per lui il momento di votare, non si lascia prendere dal momento e un attimo solo va osservando lo squarcio che alla finestra ha causato il medaglione che in questo momento aleggia nell'aere, lo guarda e ne disegna con lo sguardo la traiettoria che quello ha fatto per raggiungere il centro del tavolo, pochi istanti a guardarlo per pensare che un tempo anch'egli ne aveva uno al collo, un peso non indifferente quello che tempo addietro è stato per lui motivo di guida per la propria congrega, eppure adesso deve votare anche lui e prendendo adesso in mano la bianca pietra che al tavolo si trova, la volgerebbe in direzione di Lady Antair per proferire *un peso che solo pochi possono sostenere, e che ha bisogno di una valida guida anche io voto per voi lady Antair, sperando che tale fardello divenga nuova vita per questa congrega* altro non aggiunge guardando per alcuni istanti la giovane dama e poi rimanere a fissare il medaglione che aleggia nell'aere, ritraendo poi la mano lasciando la bianca pietra che d'dapprima era posta innanzi a se ed adesso è più vicina ad Antair

[ATTENDERE RESPONSO]

Il medaglione del drago ha fatto il suo rumoroso ingresso nella dimora della conoscenza, nella sala che questa sera è stata adibita allo svolgimento della riunione arcana. Il medaglione galleggia a mezz’aria sopra al centro del tavolo illuminando la stanza con la sua luce. Esso gira lentamente su se stesso in senso orario e pare che osservi gli arcani conoscitori uno a uno, studiandoli, scrutandoli nel profondo del loro cuore e della loro anima. Attende di conoscere colui o colei che diverrà nuova guida della congrega. Uno ad uno gli arcani pronunciano il loro voto e spingono il sasseto bianco verso la loro scelta: Lady Antair. La protettrice della conoscenza, che in passato fu già Suprema, è stata nuovamente designata come tale. Il medaglione del drago all’udir il nome della nuova giuda smette di ruotare su se stesso e il cordoncino di canapa nera a cui è ancorato si allarga. Il monile munito di vita propria si sposta sopra al capo della donna, lentamente discende su di lei e va a prendere il suo posto al collo della donna. La sua luce inizia improvvisamente ad aumentare. Attorno agli arcani tutto scompare. Solo un vuoto tinto di bianco li avvolge. Un’immagine verrà trasmessa dal medaglione nelle loro menti: Meifer che si toglie di sua volontà il medaglione. Nessun dettaglio di dove si trovi. Nessun dettaglio su ciò che gli è accaduto. Solo il Supremo conoscitore che rinuncia al medaglione, che ora è nuovamente al collo di lady Antair. Ogni arcano proverà le sue sensazione e le sue emozioni innanzi a tutto ciò. Lentamente la luce scema fino a scomparire del tutto. Ora il medaglione avrebbe un nuovo padrone. Maxim irrompe nella stanza agitato avendo visto quella strana luce uscir da sotto la porte e illuminare parte del corridoio, ma purtroppo è arrivato tardi e vedrà solo Antair indossare il medaglione che fu di Meifer e gli arcani seduti al tavolo. “State tutti bene? Che è successo?” proferirà lento con voce tremolante.

[GDR PLAY – Stessi turni – Posizioni invariate – Maxim è a circa 1 mt dalla porta d’ingresso della sala]


ANTAIR { . DdC * Sala Riunione . } Solo Notte, era solo notte quella che chiedevi, una cupa e densa oscurità accarezzare poche ed indelebile scelte, ma non sei mai stata padrona dell'Oscurità piuttosto hai gridato fino a morire nella Luce che già t'aveva scelto, dividendoti dal buio, graffiando la tua pelle, lasciando che il desiderio della Vita e della Verità si impadronisse di te. Gli Arcani votano, non hanno dubbi, non hanno alcun tentennamento. I sassi bianchi finiscono davanti ai tuoi occhi, raccolti da te in quel giardino dove sotto lo splendore di Selene, tra non molto, faranno ritorno, come il ciclo della natura che si chiude in posizione eterna e perfetta. ''Antair'', all'unanimità. Questo odi, questo vedi. E' questo il loro volere, dunque. Osservi il Medaglione, esso per un lungo tempo ruota su se stesso imitando i moti millenari, non sai per un attimo cosa volere, desiderare, eppure continua la scia di evocazione del tuo nome. Un tumulto, un altro. Una sensazione quasi di angoscia ti afferra, il tuo Volere non è ancora ciò che puoi proclamare, solo Dovere. Ancora, come una volta, ancora adesso, ancora e chissà fino a quando. Si lega con te, viene senza remore, ricordandosi, probabilmente, del colore della tua Anima, ricordandosi parecchie cose di te. Una forza incredibile sotto dolori impressionanti, solitudini scacciate e urla, urla che gridate al silenzio facevano solo Male, il Medaglione del Drago conosce la tua Anima ma questa possiede adesso, ancora una volta. Esso si stringi al collo e ti cala dolce poggiandosi sul petto. Una cosa sola. Sei senza parole, sono tempi oscuri, giorni duri… e non hai nessuno con cui condividere, nessuno di cui fidarti. Una stella che illumina la volta della Conoscenza rimasta mera luce, nessun corpo, quello che hai è servo della Conoscenza e il Medaglione conosce anche ciò di te. Una stella che brilla è sempre sola, Antair. Ricordare, sarà questo che ricorderai per sempre, ora al giro di un altro Fato. Lacrime si riversano dalle ciglia, le gote si rendono strada pulita, una sensazione di vuoto, di abbandono si decompone in te, ti curvi fino a sederti… privata di tutto, padrona della Conoscenza, ma serva di Essa in egual modo e i tempi per te sono antri oscuri di fiamme e fuochi che non si spegneranno nella strada del Tempo. Maxim entra preoccupato, ti vedrebbe seduta, quasi gobba e sfinita dalla realtà che nuovamente è Trasparente per tutti loro e per te. Ti sorreggerà, forse ti abbraccerà come un padre, nel momento in cui comprenderebbe che è per te di nuovo l'ora di Brillare. Immensa. Osservi gli Arcani, hanno visto tutto di te, ma forse senza capire davvero. { Avete votato con il Cuore, spero di essere ciò che meglio possa esprimere in questa Casa, il valore della luce del Sapere. } Porti le mani a distendersi sul tavolo come a richiamarli uno ad uno a venire a te, a toccarti, a rendere vero quel momento. Unico.

EMBARIEL [Sala Riunione] L’oto udirebbe delle lunghe puntite ode le parole proferite da ogni conoscitore arcano. Parole che decreterebbero e sceglierebbero lady Antair come guida della congrega della conoscenza. Ella fu Stella dell’Eire, poi protettrice della conoscenza e ora sarebbe nuovamente Stella dell’Eire. Gli smeraldini dell’arelda rimarrebbero puntati sul medaglione del drago che rotea su se stesso e le darebbe la sensazione di osservarla ogni volta che la sua faccia dorata sarebbe volta verso di lei. Si sentirebbe scrutata e studiata nel profondo dell’anima. All’unanimità Antair diverrebbe nuovamente Signora della conoscenza e il medaglione del drago smetterebbe di ruotare. Il cordoncino di canapa nera del monile magico si allargherebbe e s’infilerebbe, mediante il capo, al collo della donna. Un immensa luce li avvolgerebbe infastidendo le sue iridi costringendola a chiudere le palpebre a causa del dolore che avrebbe provato (//malus: Ipersensibilità dei sensi). Non potrebbe vedere ciò che starebbe accadendo attorno a lei, ma nella sua mente vedrebbe l’immagine di Ser Meifer che si toglierebbe il medaglione e null’altro. ** Cosa vuol dire questa immagine? Da dove proviene?** si dimanderebbe nella sua mente la maestra arcana. La luce scemerebbe e finalmente potrebbe riaprire gli occhi. I due smeraldini potrebbero notare il medaglione privo di energia attorno al collo di Lady Antair. Un rumore di porta aperta. Lo sguardo porterebbe in tal direzione e vedrebbe entrare Maxim tutto preoccupato all’apparenza, ma non potrebbe saperlo con certezza. Nulla proferirebbe alla volta dell’anziano umano. Niuna parola uscirebbe dalle sue vermiglia.

AMIL_GAWAIN )°° DdC . Sala Riunione °°( Quel monile ruota su se stesso mentre avanza in direzione del corpo della donna scelta da voi conoscitori. Il suo bagliore è accecante ed il suo suono pare strano ma allo stesso tempo invitante. Un richiamo, il richiamo di qualcosa di dolce quasi potesse essere il sussurro di una voce che ti invita ad avanzare, avvolgendoti in quella luce calda e pacifica che lascia indietro ogni tuo dolore, tutto il tuo dolore. La tua mano si abbassa sul tavolo andandosi a posare mentre il medaglione si lascerebbe indossare da Antair vestendo e adornando il suo corpo. E poi quell’immagine così nitida, distinta davanti ai tuoi occhi, forse giogo della mente…Meifer, il buon Meifer che si sfilerebbe quel medaglione, peso momentaneo della sua esistenza…nient’altro. La domanda di Embariel la puoi ben udire. Tu stessa ne avresti di interrogativi, molti. Antair si lascerebbe cadere all’indietro quasi come se fosse consumata, stremata e priva di forze. Le sue braccia si allungherebbero sul tavolo, i palmi ben rivolti verso l’alto quasi a voler accogliere tutti i suoi conoscitori in quelle parole da lei trasmesse ai presenti. Ti solleveresti in piedi scostando la sedia da quel desco e, dopo aver compiuto pochi passi, andrai ad appoggiare la tua mano sinistra sul di lei braccio. Lo stringeresti appena all’altezza del polso sottile facendole comprendere quanto è stata importante quell’iniziazione, quel rito…nuovamente Lei alla guida degli Arcani, colei che portò, porta e porterà voce…Maxim farebbe il suo ingresso, improvviso. Il di lui volto allarmato, gli occhi sgranati. Dalle sue labbra le vibrazioni di frasi sconnesse attirano la tua attenzione…egli è preoccupato, come sempre, di ogni cosa che succede e che si svolge nella sua torre…sei la prima ad assentire con un gesto del capo alle sue domande prima di voltarti pienamente alla luce degli occhi di tua madre, della madre di tutti i conoscitori.

ALATRIEL ||sala riunione||Votano tutti, all'unisono tutti vogliono Antair. Tu vuoi Antair perché lei la reputi l'unica in grado di reggere la congrega, le sue gioie e i suoi dolori. Quel vivo monile accetta la scelta, non esiterebbe a legarsi al collo di colei che già fu suprema. Si quella di oggi è giornata di molte sensazioni, c'è dolore e paura nel non conoscere le sorti di set Meifer, ma ma anche la gioia di ritrovare una guida, il destino però vuole, parrebbe così, vuole dare a loro la certezza che, seppure un catene, il fu supremo, è vivo, e che con il rinunciare al medaglione Egli stesso ha espresso il suo volere. Forse non è quello che ci si aspetta, ma nell'alzarti per poter porre le tue mani su colei che tutto può rappresentare, sorrideresti, in quel misto furioso, di furiose sensazioni che ognuno possiede come cascata. Antair forse parrebbe stanca e provata, non lo sono tutti? Ma saprà, lo sai bene, sarà guida forte. Lo dirai, non ora che irrompe uno spaventato Maxim, ma lo dirai, speri solo che guardandola, lei, i tuoi fratelli, e ancora lei, Antair capisca e senta quanto forte tu, voi, contiate e vi fidiate di lei. Il resto è nel fato ed in ciò che fortemente vuole fare di loro...

TARTALION [sala comune] e rimarrai al tuo posto li, in quello scranno seduto, mentre il medaglione farà il proprio corso, non accenni a emettere alcun sussurro dalla bocca, e permani ad assaporare quel momento così magico che ne segnerà le sorti future dell'intera congrega, il baglione ne acceca le iridi che chiude piano adesso, mentre la estrosa mano porterà innanzi come a voler coprire quegli occhi e proteggerli dalla forte luce, e a quel momento il pensieri, un pensiero si insinua alla tua mente, l'essere tornati a come quando entrasti nella famiglia che si è venuta a creare, ma con la speranza che questa sia la volta decisiva, non proferisce nulla, solo guarda silenzioso il da farsi degli altri mentre al collo della prescelta, si posizionerebbe il medaglione

[ATTENDERE RESPONSO]

Lady Antair sente il medaglione del drago discendere su di lei e accomodarsi al suo collo. Mille sono le sensazioni che prova, dalla felicità alla stanchezza. La donna sente suo quel medaglione che già in passato fu suo e ora pare esser tornato da lei. Il medaglione del drago, però, ha una sua vita e una sua mente. Non ha dimenticato il calore dell’anima di Antair, ma non ha nemmeno dimenticato che ella lo aveva ceduto volutamente a Ser Meifer. Il medaglione, in tal occasione, si era sentito rifiutato da chi fino a quel momento l’aveva portato, eppure aveva accettato ciò che il fato gli aveva riservato. Oggi gli arcani hanno votato esprimendo il loro volere. Il medaglione ha preso atto del loro desio portandosi al collo di Antair, ma ancora non aveva deciso se voleva essere nuovamente suo. Ei doveva scrutare l’animo e la mente della donna prima di poter decidere. Antair si siede sul suo scranno e Amil si avvicina lei poggiando la mano sinistra sul braccio sinistro di Antair. Il silenzio aleggia nella sala. Improvvisamente il medaglione del drago inizia ad illuminarsi di una luce aurea tinta di blu cobalto. Il medaglione ha iniziato a scrutare dentro Antair per conoscere, per capire e per decidere. Il monile non si sente ancora di Antair poiché egli non ha ancora deciso e sta esaminando la donna per giungere a una scelta definitiva. Cosa deciderà il medaglione del drago? Reputerà Antair degna del suo perdono e quindi di poterlo portare al collo oppure la sua scelta lo porterà a percorrere un’altra via? Al medaglione del drago l’ardua sentenza. Quando il medaglione prenderà la sua decisione e la paleserà, la riunione sarà conclusa e ogni arcano farà ritorno alle sue stanze. Nelle menti di ciascuno di loro rimarrà l’immagine di Meifer che si toglie il medaglione del drago senza nessuna indicazione del luogo in cui si trovi e l’evento magico a cui hanno assisto questa sera: il medaglione del drago pieno di luce e vita propria.

[GDR END]




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04/02/2014 17:19






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18/02/2014 18:19

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