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La storia

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2014 19:52
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Città: UDINE
Età: 40
Sesso: Maschile
01/02/2014 19:51




L’oscurità e il buio della notte erano già calati sulla cittadina fortifica di Barrington. La neve cadeva leggiadra e soffice ricoprendo le strade, le case, le mura e le lande circostanti la piccola cittadina. Il silenzio della notte governava su quelle terre, silenzio che alla mezzanotte passata del ventinovesimo giorno di ruis venne squarciato dal pianto di un nuovo nato presso i locali del Sanitarium. Lady Anarórë Calimar, un’elfa silvana di circa 300 anni, diede alla luce una bellissima bimba con una voglia a forma di rondine vicino all’ombelico e i cappelli color avorio dai riflessi argentei. La voglia sul pancino della bimba era un segno di buon auspicio per la vita futura della piccola. Alla nuova nata venne dato il nome di Embariel Almawen, nome dal forte significato: Aria di luce, figlia della buona sorte. Dopo un paio di giorni di convalescenza presso il Sanitarium, lady Anarórë prese la piccola tra le sue braccia, le dichiarò il suo amore tramite un bacio sulla fronte e l’avvolse in una copertina rosa assieme a un bracciale d’argento da braccio al cui interno era inciso "I verie ar i melmë nar i poldore óreva. (= il coraggio e l’amore sono la forza del cuore)". Il piccolo fagotto venne affidato al barcaiolo della baia, il quale dietro lauto compenso si prese l’incarico di farlo recapitare a Ser Galdor Laicanen in più che ottime condizioni. Galdor Laicanen era un areldar di 350 anni autoctono dell’isola di Avalon, appartenente alla congrega segreta di ranger protettori della foresta di luce, nonché compagno di Anarórë e padre di Embariel. La bimba venne consegnata sana e salva nelle sicure mani del padre, il quale iniziò a prendersi cura di lei, mentre Lady Anarórë rimase a Barrington per sostenere la sua causa assieme ai suoi compagni: fermare l’avanzata dei caotici. A quei tempi Barrington era una cittadina libera e i primi membri della congrega dei Cavalieri del Caos iniziavano ad adoperarsi per estender il loro domino su di essa. Lady Anarórë si era contrapposta all’avanzata del potere dei caotici su Barrington, ma questo la portò alla morte per mano di uno di loro la cui identità non fu mai nota. Tale evento non fu mai narrato, ne reso noto alla piccola Embariel, alla quale l’unico ricordo che rimaneva della madre era il bracciale d’argento.

La piccola Embariel crebbe presso l’accampamento dei ranger tra le amorevoli e severe cure del padre e degli altri ranger. Quando Ser Galdor si allontanava dall’accampamento per assolvere ai suoi compiti di ranger, la piccola veniva affidata alle cure della ranger mezzelfa Lady Rowena, la quale si accollo volentieri il ruolo di balia. La piccola Embariel, grazie a lady Rowena, imparò a parlar fluentemente la lingua comune, che ogni essere senziente delle terre avalonesi conosceva.
Quando Embariel raggiunse i 30 anni, il padre decise che per lei era giunto il momento di esser iniziata all’apprendimento delle arti elfiche di combattimento con spada e arco. Inizialmente le lezioni erano puramente teoriche, ma ben presto divennero anche pratiche. Tutti i giorni si allenava sotto lo sguardo vigile e severo del padre cercando di render perfette le sue movenze nel combattimento e apprendendo tutto l’oscibile possibile in tal arte. Le ore del giorno che non erano dedicate all’allenamento, Embariel le impiegava dedicandosi allo studio delle lingue elfiche, Quenya e Sindarin, come da volere del padre. Alle volte, però lo spirito indomito ereditato dalla madre, la portava ad allontanarsi dall’accampamento di nascosto per cercar un contatto più vivo con la natura circostante: amava passeggiare sola per la foresta di luce, in compagnia delle sole creature di madre natura. La giovane elfa, seppur nell’aspetto era uguale agli areldar e come tale era stata allevata, sentiva il richiamo della natura grazie al sangue silvano che nelle sue vene scorreva.

All’età di 65 anni la giovane arelda espresse al padre il suo desiderio di incamminarsi nel mondo, al di fuori dei confini delle terre avalonesi, allo scopo di ampliar le proprie conoscenze e di fortificare e temprare il suo carattere. Ser Galdor a malincuore acconsentì alla richiesta della figlia, in fondo lui la vedeva ancora come una piccola bimba ... la sua piccola bimba dalle orecchie a punta che tanto amava. Lungo il suo cammino, attraverso i nuovi regni, Embariel entrò in contatto con diverse razze apprendendo quante nozioni più possibili sulla loro cultura, sulla loro storia e sulla loro struttura sociale. Incontrò elfi, umani e nani: ogni razza aveva le sue peculiarità positive e negative e ogni razza era degna di rispetto, anche se inferiore rispetto agli arelda. La giovane tendeva a soggiornare più a lungo nelle città più grandi, ove vi fosse una biblioteca e quindi tomi da poter leggere e studiare. Su un quadernetto, che portava sempre con se, annotava tutte le informazioni che riusciva ad acquisire sulle altre razze, nozioni che spaziavano in tutti i settori, in particolar modo in quello storico. Grazie ai suoi studi appese la storia dei regni da lei attraversati dalla loro nascita, alla modifica dei loro confini fin ai giorni attuali. Amava la vita che stava conducendo, dedita allo studio e all’ampliamento delle sue conoscenze.

Nel suo viaggio, per un periodo di cinque sei mesi, si accompagnò a un nano dal nome assai strano, Ser Glimish, e il loro incontro fu assai particolare. La giovine stava attraversando la foresta di Luxias, nelle terre franche, quando dalla boscaglia comparve un nanetto paonazzo che correva a per di fiato con in mano un alveare e dietro di lui un’informe ammasso di api che cercavano di pungerlo nel di dietro. Ella si mise a ridere per la scena buffa e consiglio al nanetto di liberarsi dell’alveare. Glimish lo fece e le api smisero di inseguirlo, così egli vide in Embariel la sua salvatrice, visto che una puntura d’ape avrebbe potuto ucciderlo e iniziò a seguirla per cercar di ricambiare il di lei favore. Il nano appariva all’elfa come una creatura rude, rozza ... primitiva, dalla scarsa igiene personale, troppo curioso e troppo chiacchierone. In mille modi Embariel aveva tanto di liberarsi di lui senza alcun successo. I mesi passarono e ormai si era abituata alla di lui appiccicosa presenza, tanto da inizar a guardarlo con occhi leggermente diversi: erano divenuti amici, seppur tra loro vi eran tante ... troppe differenze. Un nefasto giorno, lungo il loro cammino, s’imbatterono in un drow solitario. Alla vista del drow, nella mente di Embariel comparve la storia narratagli dal padre sulla scissione della primordiale razza elfica in due razze: gli elfi creature di luce dediti al bene e i drow seguaci dell’oscurità e del male ... nonché le nozioni sulla crudeltà drow apprese dai tomi nelle varie biblioteche da lei visitate. Lo spavento fu tanto e molto forte. Glimish terrorizzato fuggi a rotta di collo nella foresta seguito dall’amica, ma tra il fogliame i due si persero di vista ... in compenso riuscirono a seminare la nefasta figura incontrata.

Embariel si ritrovò così nuovamente sola ad affrontare il suo viaggio attraverso le terre conosciute.

Gli anni passarono e la giovane elfa iniziò a sentire la mancanza della sua terra natia e con lei del caro padre, indi decise di far ritorno a casa ... 150 anni aveva passato lontano da casa e desiderava rivedere e abbracciare suo padre.
Giunta ad Avalon, un’amara sorpresa trovò: suo padre, il ranger Galdor Laicanen, era morto ... morto per mote violenta per mano sconosciuta. Il dolore fu tanto, ma la sua vita doveva continuare. Decise di fermarsi nella terra natia e di cercar contatto con i suoi pari razza areldar per costruirsi una nuova esistenza.

[Modificato da Mysterygirl84 01/02/2014 19:52]
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